Cosa fare se un erede non vuole vendere casa?

Quanto volevo far vedere possono sorgere conflitti dovuti al disaccordo relativo alla divisione dei beni. Accade molto spesso che tra i familiari poi gli eredi non si trovi un accordo. In questo articolo spiegheremo cosa fare nel caso in cui un era un erede non voglia vendere la casa o di un’eredità. 

Può succedere ad esempio che un familiare come un fratello o una sorella non vogliono vendere la casa per via del dolore affettivo a cui attribuiscono la proprietà. 

Nell’articolo “erede deceduto prima della successione: a chi tocca l’eredità?” Troverai tutte le informazioni su come avviene la divisione del patrimonio. Se non si è in possesso di una documentazione in cui sono presenti le ultime volontà del defunto bisogna affidarsi alla registrazione. Ma se abbiamo un testamento, possono sorgere dei conflitti tra i familiari che possono durare molti anni. 

Vediamo cosa fare nel caso in cui un erede non vuole vendere la casa. 

Come comportarsi nel caso in cui un erede non vuole vendere l’eredità

Molto presto che i comproprietari del bene no raggiungano un accordo sulla vendita dell’eredità, basta solo un erede che si opponga alla vendita del bene per impedire la vendita agli altri eredi. 

In questo caso articolo 1108 del Codice civile conferma, che per poter vendere un bene in comproprietà è necessario il consenso di tutti i partecipanti. Ci sono però alcune strade alternative per risolvere questo problema. 

  • trovare un accordo
  • il retratto successorio; 
  • la divisione per testamento;
  • la divisione giudiziale. 

Trovare un accordo tra gli eredi 

La prima soluzione è quella di arrivare ad un accordo questa viene chiamata via conciliativa. Senza dover rivolgersi ad avvocati sarà possibile arrivare un accordo dividendo la proprietà in base alle quote di proprietà del bene. 

Dopo l’accordo tra gli eredi, potrà procedere con la vendita del bene.

Divisione per testamento

Se il testatore ha lasciarlo la divisione per il testamento sarà possibile ripartire le quote senza affidarsi un giudice punta 

Divisione giudiziale

Nel caso in cui non è previsto nessuno accordo, l’unica soluzione è rivolgersi ad un giudice. Non c’è nessun limite di tempo entro il quale sia necessario procedere con la decisione.

Il limite può essere legato all’età degli eredi. Se troviamo eredi minorenni non sarà possibile procedere con la divisione fino a raggiungimento dei 19 anni di età. Un altro limite che possiamo trovare è un vincolo posto dal testatore cioè il proprietario del bene, in cui può decidere che la divisione non si può prolungare oltre i 5 anni dopo la morte. 

Retratto successorio 

Nell’articolo 732 del codice civile si stabilisce che gli eredi abbiano il diritto di prelazione sulla quota dell’altro erede.

Un erede può decidere di voler vendere ad un altro soggetto, solo notificando agli altri eredi il prezzo a cui intende venderla per consentire di esercitare il diritto di prelazione. Gli eredi hanno un limite di 2 mesi di tempo per esercitare la prelazione sull’altra quota.

Se si procede con la divisione giudiziale, i passi da seguire sono:

  • identificazione dei beni oggetto dell’eredità;
  • liquidazione dei beni in proporzione alle quote degli eredi;
  • assegnazione delle quote per estrazione se hanno percentuali uguali, mentre sono assegnate dal giudice nel caso di percentuali differenti.

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