Cessazione dell’obbligo di pagare i contributi: quando?
Tuttavia, la notifica dell’Inps contraddice una successiva decisione della Corte d’appello di Firenze che ha ritenuto che l’elenco delle condizioni per la cessazione dell’obbligo di pagare i contributi all’Ufficio non fosse esaustivo. In effetti, non c’è nessuna legge che preveda una lista chiusa di tre ipotesi che richiedano la sospensione dei contributi se sono soddisfatte.
Pertanto, ci possono essere altre circostanze, oltre alle ipotesi citate, che possono esentare dall’obbligo di contribuzione se si può dimostrare che non è stato eseguito alcun lavoro, o anche un lavoro parziale.
In effetti, il lavoro è l’unica condizione “ufficialmente riconosciuta” dalla legge per il pagamento obbligatorio dei contributi sociali. Inoltre, secondo le regole giuridiche consolidate, le notifiche dell’INPS non possono discostarsi dalle disposizioni di legge e non possono incidere sulla loro interpretazione anche nel caso di atti interni relativi alle organizzazioni istituzionali, i cosiddetti atti normativi. La Corte Suprema ha chiarito questo punto in una recente decisione , facendo riferimento alle proprie linee guida stabilite alcuni anni fa
Inoltre, in pratica, l’Inps non ha difficoltà a riconoscere la cessazione dell’obbligo di pagare i premi se l’attività viene definitivamente cessata entro sei mesi dalla data di cessazione.
Cessazione dell’attività delle imprese artigianali
Va notato, tuttavia, che la legge quadro sull’artigianato e i mestieri specializzati non prevede espressamente la sospensione, ma solo la cancellazione della registrazione, se un’impresa è iscritta al registro delle imprese dell’artigianato e dei mestieri specializzati. Tuttavia, secondo il noto parere della Consulta dell’Artigianato di Padova, in caso di sospensione non è necessaria la cancellazione dell’azienda dall’albo, ma solo la comunicazione alla competente Consulta Regionale dell’Artigianato. Vale anche la pena di notare che in alcune regioni, le imprese artigianali stagionali sono registrate anche se non sono in funzione. Per non compromettere i requisiti di professionalità e competenza, c’è una sospensione fino a sei mesi in un anno solare, che può essere estesa fino a un anno se c’è qualche buona ragione ed è considerata compatibile con la registrazione.
Sospensione dell’attività professionale
D’altra parte, se un lavoratore autonomo deve sospendere la sua attività, questo non è un problema se è iscritto a un regime Inps a gestione separata piuttosto che a un fondo specifico. I premi pagabili da questo piano gestito sono effettivamente basati sul suo guadagno effettivo e, a differenza dei piani gestiti da artigiani e commercianti, non deve pagare un importo minimo anche se non ha reddito. Pertanto, in caso di sospensione senza reddito, non sono dovuti premi.
Infine, si noti che non è necessario notificarci la sospensione o l’annullamento del suo conto separato se sospende le sue attività commerciali