Funerale comunale o Funerale convenzionato

Quando il funerale lo paga il Comune 

A causa della situazione economica contemporanea, purtroppo in Italia il numero di persone che si rivolgono allo Stato per chiedere aiuto nelle spese di un funerale sta aumentando sempre di più. Lo stesso vale per chi si ritrova a decedere senza parenti o persone strette che organizzino la sepoltura. In questi casi ci sono vari enti che intervengono, come enti comunali o regionali. Esistono diverse opzioni per chi si ritrova a non poter pagare di tasca propria le spese necessarie a coprire i vari servizi funerari. Bisogna differenziare prima di tutto i funerali gratuiti dai funerali di povertà (detti anche gratuiti).

Funerali sociali e funerali gratuiti

L’opzione di un funerale gratuito o di povertà riguarda i nullatenenti o coloro che si ritrovano in profonde difficoltà economiche: l’ente locale stanzia un fondo annuale dedicato a coprire le spese funerarie dei meno fortunati, che non dovranno pagare nulla, ricevendo, appunto, un funerale gratuito. Il funerale sociale, invece, è qualcosa di diverso: riguarda le famiglie o gli individui inseriti in un piano di assistenza sociale. In questo caso la cifra delle spese funerarie sarà pagata per metà dall’ente comunale, mentre il restante importo dovrà essere coperto dai parenti o congiunti del defunto. Laddove vi siano casi di profonda indigenza, anche la seconda metà dell’importo verrà coperta da fondi pubblici.

Funerale pagato dal Comune: come funziona

È importante tenere a mente che ogni Comune stabilisce delle regole diverse che garantiscono l’accesso al servizio dei funerali gratuiti e quello dei funerali sociali. Lo stanziamento dei fondi cambia da ente ad ente, così come la regolazione delle pratiche di svolgimento dei servizi, che provengono dal corpo di Polizia Mortuaria del comune di residenza della persona deceduta.

● Se la persona deceduta ha dichiarato il proprio stato di povertà prima del decesso, il Comune provvede a controllare la situazione patrimoniale e, nel caso di riscontrata condizione, procederà allo stanziamento dei fondi necessari a coprire le spese

● Le spese dei servizi funerari verranno coperte dal Comune anche nei casi in cui il defunto non sia dotato di parenti o congiunti stretti reperibili, o se gli unici legami sono con parenti di sesto grado anch’essi in stato di povertà

● Se invece ci sono persone vicine al defunto non in stato di povertà, i costi funerari dovranno essere sostenuti da questi ultimi con equa divisione 

Per riassumere, il Comune controllerà lo stato economico del defunto e poi, in caso di indigenza, allocherà dei fondi in base ai criteri autonomamente stabiliti dallo stesso ente. Se dovesse esserci la presenza di parenti più stretti del sesto grado, questi dovranno sostenere le spese per l’inumazione a meno che non siano anch’essi in stato di povertà o abbiano deciso di rinunciare agli introiti ereditari. 

● Grazie all’art. 1, comma 7 bis, della Legge 26/2001, che regola i funerali gratuiti, è previsto che in questi casi sia il Comune a finanziare il 100% delle spese di inumazione.

Funerali sociali

Nella situazione di un funerale sociale, come già anticipato, l’ente comunale prevede che la metà delle spese funerarie sia sostenuta grazie ai fondi pubblici, mentre l’altra metà debba essere sostenuta dai parenti fino al sesto grado. Nel caso in cui anche i parenti del defunto si trovino in condizione di indigenza, anche il restante 50% delle spese saranno coperte dal Comune. Ciò potrà avvenire solo dopo un controllo dello stato patrimoniale del defunto e della sua famiglia.

Funerale convenzionato con il Comune: conviene davvero? 

È naturale pensare che un funerale convenzionato con un ente comunale sia sempre conveniente. Tuttavia, è bene valutare anche che le imprese di onoranze funebri private sono delle attività commerciali e, in quanto tali, si trovano a dover offrire dei prezzi competitivi. Non è quindi detto che un funerale convenzionato sia meno costoso di un funerale privato. A tale scopo, è bene controllare tutte le clausole e le opzioni che il Comune offre: a volte a parità di servizi, l’ammontare totale delle spese che dovrete sostenere per un funerale convenzionato sarà uguale a quello di un funerale privato, ma con più limitazioni per quanto riguarda i servizi offerti e le possibilità di scelta. Informatevi sempre bene su che tipo di servizi vi saranno forniti nel pacchetto scelto e, in via preventiva, prima di stringere un accordo col Comune informatevi su che prezzi e servizi vi sono offerti dalle imprese funerarie locali.

La situazione è diversa, ovviamente, per casi di indigenza in cui il Comune offra di finanziare parte delle spese funerarie. Questo tipo di convenzione offrirà la possibilità di accedere ad un funerale con spese minori rispetto a quelle che si dovrebbero sostenere rivolgendosi a imprese di onoranze funebri. 

Come organizzare un funerale convenzionato con il Comune? 

Se siete interessati all’opzione di svolgere un’onoranza funebre convenzionata con il Comune, prima di tutto dovrete rivolgervi all’ufficio competente nella vostra amministrazione locale. Qui vi verranno forniti tutti i dettagli relativi ai costi, ai servizi offerti in base alle varie opzioni disponibili e potrete ottenere in generale tutte le informazioni e i preventivi di cui avete bisogno. Non possiamo indicare alcuna informazione ulteriore in questo articolo, in quanto ovviamente essendo il funerale convenzionato un servizio locale, tutte le sue specificità cambieranno da comune a comune. Dovrete informarvi personalmente rivolgendovi all’ente locale di vostro riferimento. 

Se doveste scegliere di svolgere un funerale convenzionato con il Comune, sappiate che ogni onere relativo alle pratiche burocratiche legate al decesso, al rito funebre e alla sepoltura o cremazione saranno vostra responsabilità. Se scegliete di rivolgervi a un’impresa privata di onoranze funebri, saranno loro, invece, a portare a termine questo compito. Dai pacchetti delle convenzioni comunali, inoltre sono di solito escluse altre tasse relative ai servizi di inumazione.

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